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“Il Vulcano e il treno della felicità”

Le emozioni del viaggio intorno all’Etna sulla Circumetnea dei ragazzi che hanno aderito alla campagna di promozione della lettura legata a Storie sotto il vulcano, il concorso per studenti che punta al racconto del Vulcano per valorizzarne l’identità

Siamo partiti con gli zaini in spalla, guardandoci negli occhi, ma di taglio, con quell’inclinazione che si concede all’ansia curiosa di stare per vivere insieme qualcosa di nuovo. C’erano professori diversamente giovani con i capelli sbiancati dalla vita e giornalisti diversamente canuti, col sorriso pronto per un reportage d’avventura. E poi c’era un treno di adolescenti: ragazze e ragazzi di un sacco di scuole attorno all’Etna, con un filo che li teneva uniti per il cuore: una storia sotto questo vulcano. Scritta, fotografata o disegnata aveva poca importanza. Tutti loro avevano una loro storia precisa da raccontare per un concorso creativo unico, carico di tanta genialità che rasenta la follia – perché è un solletico alla follia, mettere a punto la colossale, articolata macchina organizzativa e farla funzionare nei suoi peli, umori, scarti all’ultimo minuto, conferme e smentite, attese e improvvisazioni, e arrivare in fondo leggeri, come fosse la fine di una passeggiata magnifica e non anche l’emozionante esplorazione di un tempo sconosciuto. Perché è questo, il sasso, che venerdì ventuno aprile, sulla Littorina della Circumetnea, io e le centinaia di ragazzi, ci siamo passati di mano in mano: il tempo.

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